Andare oltre la mente, questa è tutta la teoria dello Yoga.

Swami Vivekananda

La pratica dello Yoga

In Occidente siamo stati educati ed improntati a lavorare sul corpo in modo ginnico, attraverso movimenti ripetitivi e meccanici che hanno un effetto fisico, ma che non coinvolgono l’interezza della persona. Lo Yoga si differenzia dalle pratiche ginniche e sportive per il suo lavoro sul respiro, sulle posture e sull’energia insegnando a raggiungere uno stato di rilassamento, di interiorizzazione e di ascolto.

Non è solo la forma esteriore che caratterizza lo yoga, ma la qualità con cui si pratica. L’efficacia delle tecniche dipende dallo stato di interiorizzazione e di concentrazione mentale con cui vengono eseguite. Nello Yoga il lavoro attraverso il corpo e lo respiro è un lavoro sull’interezza del nostro essere, una pratica di integrazione in cui si educa gradualmente a mantenere la mente in ascolto di ciò che succede e di come ci sentiamo.

La nostra attività mentale quotidiana, così come la nostra coscienza ordinaria, è in buona parte occupata da pensieri dedicati al passato ed al futuro. Di conseguenza, impegnati come siamo nel ricordare esperienze ed eventi o nel proiettarci verso il futuro, prossimo o lontano che sia, rischiamo di non concedere uno “spazio” adeguato al momento presente.

Asana è l’inizio del percorso. Il termine sanscrito “Asana” viene solitamente tradotto con “postura” o “posizione”.

In senso più letterale “Asana” significa “ essere così”, non tanto in riferimento alla forma esteriore, alla postura intesa come semplice posizione del corpo, ma piuttosto al modo in cui la postura è da noi abitata, vissuta. Nello Yoga, il corpo è parte indissociabile dalla propria presa di coscienza.

Di conseguenza possiamo dire che non è il movimento in sé, per quanto gratificante, a liberare, quanto la capacità d’ascolto che l’accompagna. Il nostro corpo riflette sempre, in modo tangibile, la nostra organizzazione interiore e le nostre capacità di consapevolezza.

Il movimento e le posture rendono manifesta l’esistenza nel nostro corpo di zone chiare, quelle che leggiamo senza difficoltà, e di zone scure, che non riusciamo a raggiungere facilmente mediante un’indagine cosciente. Di norma, tendiamo a muoverci e praticare utilizzando prevalentemente le nostre parti chiare, ignorando o utilizzando solo in parte le aree corporali che avvertiamo con fatica o che non arriviamo più a localizzare.

Uno dei primi compiti dell’Asana è dunque quello di rendere evidenti gli effetti della consapevolezza sulla nostra struttura nervosa e muscolare, consentendoci inoltre di osservare come tali effetti si organizzino in modi differenti a seconda del livello di ascolto in atto.

I nostri corsi

Nel sistema Ashtanga ci sono tre gruppi di sequenze:

la prima serie, la serie intermedia (Nadi sodhana) che purifica il sistema nervoso aprendo e purificando i canali energetici e le serie avanzate A,B,C,D (Sthira braga sampta) che integrano forza, grazia, flessibilità e umiltà.

La prima serie è detta Yoga Chikitsa, ha come fine quello di purificare il corpo, allinearlo, fortificarlo e renderlo flessibile, preparandolo così alle serie avanzate. Questa prima serie studia gli effetti benefici delle posizioni (asana) e del respiro (pranayama), utilizzandoli per il mantenimento del benessere, il ristabilimento dell’equilibrio energetico ed il miglioramento dello stato di salute generale dell’organismo.

È un metodo naturale che allevia molti disturbi comuni, caratterizzato da una sequenza precisa di posture collegate e concatenate tra loro con un ritmo dinamico creato dalla sincronizzazione del respiro ed il movimento (Vinyasa )

E’ uno stile di Hatha Yoga noto anche come Ashtanga Vinyasa Yoga. Come suggerisce il nome stesso, l’Ashtanga Vinyasa Yoga: vinyasa è un metodo dinamico in cui il respiro viene sincronizzato con il movimento in una serie progressiva di posture (asana).

Il maestro che ha codificato e reso popolare l’Ashtanga è Pattabhi Jois (1915-2009), formatosi all’Istituto Ashtanga Yoga di Mysore, nell’India meridionale. Qui Pattabi Jois è stato studente di Krishnamacharya, un importante maestro che insegnava una forma di yoga dinamica e vigorosa, dal quale apprende e formula appunto il suo stile dinamico e vigoroso, Ashtanga.

Nei corsi di Ashtanga gli studenti apprendono le Asana in un ordine preciso e rigoroso, la pratica in classe e la pratica personale seguono uno schema ben definito. La sequenza di apertura prevende una pratica di 5 Saluti al Sole A e 5 Saluti al Sole B (Surya Namaskar), seguita da una sequenza di Asana in piedi, poi da una sequenza di Asana sedute e per finire da una sequenza di Asana finali. Esistono 6 serie chiamate “prima serie ”, “seconda serie ” e “serie avanzata”. Di quest’ultima esistono 4 varianti denominate Avanzata A, B, C e D. Solo quando il praticante è in grado di eseguire tutte 6 le serie, ciascuna verrà praticata in sequenza per ogni giorno della settimana mantenendo un giorno di riposo. Si comincia sempre dalla prima serie e quando sarà completata bene si può introdurre una parte della seconda serie: questo verrà deciso dall’insegnante di ashtanga vinyasa yoga. La pratica di Ashtanga Yoga comincia con un mantra iniziale e termina con il mantra finale. Il Mantra iniziale è tratto da Yoga Taravali di Adi Shankara ( circa VIII secolo d.C.), mentre il Mantra finale, ossia il Mangala mantra, fa parte dei Shanti mantra tratti dal Re Veda.

Vinyasa Flow Yoga è uno stile meno facile da definire rispetto agli altri tipi di yoga poiché incarna la continuità dinamica e la cosciente evoluzione della pratica yoga tradizionale. Vinyasa Flow Yoga riflette il continuo mutamento degli esseri umani nel flusso dell’esistenza. Ed è proprio nella natura umana, cercare di superare, attraverso modi sempre più creativi, la saggezza della tradizione, integrandola nel percorso evolutivo.

Il termine “vinyasa” deriva da due parole sanscrite:”nyasa” che significa ” implicazioni di parametri prescritti” e “vi” che vuol dire “variazioni” come descritto nello Yoga Sutra di Patanjali.

La parola “flow” (flusso in inglese) rafforza il significato di progressione e continuità di posture connesse tra loro dal respiro e dagli allineamenti corretti in un fluire consapevole di alternanza di asana e contro posizioni.

Similmente all’Ashtanga Vinyasa yoga, il Vinyasa Flow si basa sul fluire da un asana all’altra sincronizzando i movimenti con il respiro Ujjayi, mantenendo le posture per alcuni respiri senza interrompere il ritmo della sequenza. A differenza di Ashtanga, ogni classe di Vinyasa Flow offre diverse sequenze di posture, interconnesse dal Surya Namaskara A e B come nel linguaggio del maestro Krishnamacharya.

Lo Hatha Yoga è una forma di Yoga basato su una serie di esercizi psicofisici di origini antichissime, originati nelle scuole iniziatiche dell’India e del Tibet. In pratica in occidente, quasi tutti gli stili praticati sono una derivazione dell’Hatha Yoga classico. Benché sviluppatosi in tempi antichissimi all’interno del subcontinente indiano, dove la religione predominante era quella induista, la pratica dello Yoga non è una pratica religiosa, né parte della religione induista, per questo ad oggi lo Yoga è molto praticato anche in occidente e varie altre aree del mondo da persone di svariate religioni e provenienze sociali ed etniche.

Lo Hatha Yoga insegna a dominare l’energia cosmica presente nell’uomo, manifesta come respiro, e quindi a conseguire il controllo della mente, normalmente per sua natura sempre irrequieta, pronta a distrarsi e a divagare.

Chi ne segue le regole non è più un uomo comune ma diventa un Siddha, cioè un uomo perfetto. Uno dei segni ch’egli è un uomo perfetto è appunto lo straordinario dominio sugli elementi, quale si mostra con la pratica del tummò, in virtù della quale l’asceta prova di poter cambiare per suo volere le condizioni stesse della vita.

La parola sanscrita Hatha è composta da due sillabe:

Ha = che significa Sole – Tha = che significa Luna

Con questo ci si riferisce ai due canali energetici principali, le cosiddette Nadi, che lo Yoga cerca di equilibrare (Pingala, il canale solare e Ida, il canale lunare).

Quando queste due correnti opposte ma complementari sono in equilibrio, Kundalini (l’energia sottile) può scorrere attraverso il canale centrale Sushumna, fino al Chakra della corona, rendendo possibile l’esperienza di beatitudine e di unione. L’equilibrio degli opposti complementari è la chiave per rilasciare l’energia della consapevolezza ed ottenere la libertà spirituale.

Un altro significato della parola “Hatha” è forte, determinato. Si riferisce alla forte disciplina fisica e mentale che è necessaria per la pratica (Tapas).

Lo yoga chair è una pratica delicata in cui le posture vengono eseguite da seduti e/o con l’aiuto di una sedia. Le lezioni di yoga chair in genere si rivolgono a persone con disabilità fisiche o uomini e donne che invecchiano e che trovano una sessione di yoga tipica troppo stimolante. È anche un’ottima forma di yoga per i principianti o per chiunque voglia concentrarsi su una pratica delicata.

Gli aspetti dello Yoga chair possono anche essere incorporati in una normale lezione di Hatha Yoga, in particolare per aiutare chi ha problemi di equilibrio o chiunque abbia difficoltà a scendere e alzarsi dal pavimento.

Lo yoga si può adattare alle esigenze della gravidanza. Metodo che include asana, respirazioni, vari tipi di meditazione e rilassamento adatto alle diverse fasi della gravidanza, alla preparazione attiva al travaglio e al parto, per affrontare e risolvere i disturbi comuni in gravidanza e nel post gravidanza.

Focus sulla cura del pavimento pelvico nella gravidanza e nel post:
– Il pavimento pelvico durante la gravidanza, in preparazione al parto e cura e riabilitazione nel periodo post parto;
– Tecniche di Respirazione specifiche per la gravidanza e il travaglio;
– Il rilassamento e la gestione del dolore (tecniche di yoga nidra, visualizzazione e meditazione);
– I disturbi comuni in gravidanza e tecniche yoga e soluzioni naturali;
– Lo Yoga specifico nel periodo del puerperio e nei mesi successivi al parto, yoga e tecniche naturali a sostegno dei comuni disturbi;
– Yoga specifico post-parto per Mamme e Infanti; utilizzo di tutti i supporti che si ritengono necessari: mattoncini, cuscini e palla.

Lo Yoga per bambini è un toccasana per crescere bene dal punto di vista fisico ed emotivo e per imparare a socializzare in un ambiente ludico e piacevole.

La pratica dello Yoga aiuta i più piccoli ad essere consapevoli del proprio corpo e dell’importanza della respirazione, a sviluppare un comportamento altruista e ad apprendere l’importanza del rispetto degli altri e del Pianeta.

YOGAGIOCATEATRO

Progetto per le scuole materne, elementari e medie “impariamo a crescere giocando con il corpo e con i gesti”.

Yoga Mamme-bimbi (dai 0 ai 4 anni) è un momento di relazione per giocare, per ritornare all’infanzia, crescere insieme ai propri figli ma è anche uno spazio in cui donne e mamme possono riconnettersi al proprio corpo, possono ricominciare a integrare il movimento personale e a condividere reciprocamente le proprie emozioni ed esperienze 👩👦💕👣

YOGA E BAGNO SONORO ARMONICO
Attraverso l’alternanza di Yoga,meditazione, suoni ancestrali di Campane Tibetane, Gong e altri strumenti, vi accompagnamo in un viaggio intimo attraverso una pratica rigenerante per ritrovare l’equilibrio fisico, mentale e spirituale.

LE VIBRAZIONI delle campane accompagnano la crescente osservazione del respiro che apre all’ attenta percezione del corpo, che si muove attraverso una sequenza di asana. Queste ultime, mirate all’allungamento ed al rilassamento dell’interezza del corpo, lo preparano ad un intenso bagno sonoro che chiude la sessione.